Chiese per funerali Roma San Giovanni
Il quartiere di Roma chiamato San Giovanni prende il nome dall’importante Basilica che ne connota la storia. In questa zona sono presenti, oltre alla Chiesa di San Giovanni, anche altri edifici religiosi, ognuno con un suo modo caratteristico di celebrare i funerali. Eccone alcuni, partendo dalla Basilica che dà il nome a quest’area di Roma, posta fra il Sud della città eterna e il suo centro storico.
Basilica di San Giovanni in Laterano
È la cattedrale della città e della diocesi di Roma: il suo vescovo è quindi il sommo pontefice che la regge nominando di volta in volta un vescovo vicario. La storia di questa Chiesa affonda le sue radici nell’epoca romana, dal momento che i terreni su cui sorge appartenevano prima alla nobile famiglia dei Laterani e poi agli imperatori, in seguito a una confisca operata sotto Nerone. Fu Costantino il Grande, agli inizi del IV secolo, a donare il terreno al Papa affinché vi venisse costruita una Chiesa inizialmente dedicata al Santissimo Salvatore e successivamente, nel corso del medioevo, prima a San Giovanni Battista e poi a San Giovanni Evangelista: di qui il suo nome. La Chiesa ha quindi una prima particolarità: quella di essere stata sia basilica in senso statale e pagano in epoca romana, sia in senso liturgico-cristiano dopo la diffusione massiccia del Cristianesimo. Gli eventi politici e religiosi vi si intrecciano: subì il saccheggio di Roma da parte dei Visigoti nel 410 e dei Vandali nel 455. Qui venne battezzato Carlo Magno nella Pasqua del 744. Fu residenza papale per tutto il Medioevo, eccezion fatta per il periodo avignonese, ed è stata la sede di ben cinque Concilii ecumenici. Qui venne celebrato il macabro processo postumo a Papa Formoso, indetto dal suo successore Stefano VI, che lo accusava di essere diventato Papa illegalmente. Per consentirgli di rispondere alle accuse e assistere al dibattimento, la mummia di Formoso venne riesumata e ricollocata in cattedra.
Basilica di Santa Croce in Gerusalemme
Situata nell’omonima piazza che si apre sul rione Esquilino, venne costruita sulle macerie della villa imperiale voluta da Settimio Severo nel III secolo d.C., La ‘Horti Variani ad Spem Veterem’.
Fu Elena, madre di Costantino, che, dopo avervi abitato, battezzandolo Palazzo Sessoriano, fece sì che si trasformasse in una Basilica Cristiana.
Inizialmente chiamata Sancta Hierusalem, venne in seguito ribattezzata Basilica Heleniana nel 443 d.C., dopo che Sant’Elena vi custodì i resti della Santa Croce da lei ritrovati a Gerusalemme: un chiodo e tre pezzetti di legno, due spine della corona di Gesù, parte dell’iscrizione voluta da Ponzio Pilato ‘Gesù di Nazareth re dei giudei’,la spugna imbevuta d’aceto con cui dissetarono Gesù, un denaro di Giuda, alcuni resti della colonna della Flagellazione.
L’atrio a pianta ellittica era, in origine, coperto da un soffitto e caratterizzato da colonne ed archi e da venti finestre, cinque per lato, decorate nella parte marmorea inferiore.
Nel secolo XII, sotto il Pontificato di Lucio II, la Basilica subì una profonda trasformazione: vennero create tre navate, il chiostro, il transetto ed il campanile di forma squadrata e alto otto piani. Del campanile sono visibili solo gli ultimi quattro piani, i primi sono oramai parte del monastero. Nel XIV secolo alcune finestre vennero murate.
Al centro dell’abside si trova il tabernacolo in marmo che racchiude le spoglie del cardinale Quiñones, mentre il presbiterio custodisce i resti dei Santi Cesareo e Anastasio. Nei sotterranei, nella Cappella di Sant’ Elena, sono conservate le spoglie raccolte dalla Santa.
Basilica di San Clemente
Situata tra i colli Oppio e Celio, la barocca Basilica di San Clemente, si sovrappone ad antiche strutture erette nei secoli.
Nel XII secolo, la Basilica venne costruita sui resti della Schola Cantorum, a sua volta edificata su quelli di un’antica Domus romana del III secolo, sorta sulle fondamenta della probabile antichissima sede della Zecca di Roma dei tempi di Domiziano.
La prima Basilica di San Clemente, scoperta nel 1865, presenta una pavimentazione esattamente corrispondente all’attuale.
Nel IV secolo, la Basilica di San Clemente cominciò a prendere le fattezze che oggi conosciamo.
La prima cappella a destra è dedicata a S.Domenico ed è decorata con storie della vita del Santo. La prima cappella a sinistra è rivolta a Santa Caterina d’Alessandria ed è impreziosita dagli affreschi di Masolino da Panicale e del Masaccio, realizzati tra il 1428 ed il 1431 per il Cardinale Branda Castiglioni.
A partire dal IX secolo la struttura venne decorata con affreschi e pitture: degne di nota sono il Ritratto di Papa Leone VI, le storie dei Santi Alessio e Clemente, i misteri della fede Cristiana e l’affresco della Madonna col Bambino.
Verso il X secolo il pavimento venne rialzato una prima volta, ed una seconda volta nel 1084 da Roberto il Guiscardo che gli fece raggiungere gli attuali 55 centimetri.
I meravigliosi affreschi del XII secolo rappresentano il Giudizio universale, le leggende di San Clemente e Sant’Alessio, la storia di S. Biagio che guarisce un fanciullo, quella di Daniele tra i leoni, il Trasporto del Corpo del Santo (forse Clemente o Cirillo), donato alla Chiesa da Maria Macellaria.
Nel 1938, nei sotterranei veniva scoperta un’antica catacomba paleocristiana del V o VI sec. d.C. Pochi sepolcri ricavati in un’unica galleria dalla quale, però, si può vedere un piccolo affluente del torrente Labicano che si riversa in quella che, una volta, era la Vallata del Colosseo.
La basilica venne restaurata tra il 1713 ed il 1719 da Carlo Fontana su ordine di Papa Clemente e assunse l’attuale stile tardo-barocco.