Il Giardino dei Ricordi del Cimitero Flaminio
A Roma, all’interno del Cimitero Flaminio, esiste un luogo preposto alla dispersione delle ceneri: si tratta del Giardino dei Ricordi, progettato nel 2005 dall’architetto Roberto Vannelli, su commessa del Comune di Roma e di Ama.
Il Giardino si estende su una superficie di circa tre ettari: un luogo di raccoglimento, immerso nella natura, ideale per ritrovare quella quieta intimità necessaria per dire addio e per ricordare i propri cari. Il rito della dispersione, che fa seguito alla cremazione, trova in questo eden della memoria la scenografia adatta.
Sempre più persone optano in Italia per la cremazione: per effettuare lo spargimento delle ceneri si deve chiedere l’autorizzazione dell’ufficiale di stato civile, su diretta volontà del defunto espressa in un atto scritto. Possono procedere alla dispersione i congiunti o l’esecutore testamentario, in luoghi appositi all’interno dei cimiteri, o in spazi aperti, come il mare. Per quanto riguarda il Giardino dei Ricordi, è possibile procedere al rito dello spargimento previo permesso accordato tramite una certificazione scritta del Comune di Roma.
La conformazione paesaggistica del Giardino sottolinea la simbolicità del passaggio dalla vita alla morte: una conca che vuole dare l’idea di una conformazione naturale è contornata da una fitta e lussureggiante vegetazione. Un pò come ritrovarsi nei giardini di un’antichità perduta, dove il mistico e il naturale si incontrano. Si accede alla radura tramite il Viale dei Ricordi, con circa 200 cipressi che guidano silenziosi il visitatore. La passerella di legno, che circonda la conca e termina nel prato, continua in una sorta di pontile e rimanda, da una parte, alla circolarità del ciclo vitale, dall’altra alla speranza di potersi proiettare in un “dopo”, traghettati su rive sconosciute, secondo le più note reminiscenze letterarie.
Accanto all’area verde, si trova il forno crematorio, separato da un muro di contenimento. La sala del commiato permette ai cari di dare l’ultimo saluto al defunto prima della cremazione.
La pace e la quiete che il verde offre per questo momento così delicato non sono frutto del caso, ma di uno studio paesaggistico approfondito, che ha tra gli obiettivi principali l’armonia tra il patrimonio naturale e i riti di passaggio fondanti per la società umana. La conca cinerea che si trova sotto al pontile ligneo al centro del Giardino rimanda a questo scambio continuo tra natura e uomo: gli zampilli d’acqua della conca restituiranno le ceneri dei defunti alla natura stessa. E i nomi di coloro che riposano qui non sono incisi su delle lapidi, ma si possono leggere su una parete di travertino che diverrà memoria fisica di ogni rito di spargimento delle ceneri qui effettuato.
La cremazione è una pratica antica e oggi sempre più diffusa
Risulta utile ricordare che, oltre a non poter disperdere le ceneri senza autorizzazione, è vietato spargerle in luoghi diversi, non si può sotterrare l’urna contenente le ceneri (se si desidera disperderla in mare, è consigliabile il ricorso ad un’urna biodegradabile), è severamente vietato disperdere le ceneri del defunto da un molo o da un porto (bisogna recarsi al largo, poiché la legge regolamenta il rito solo in spazi aperti, liberi da manufatti), non si possono trasformare le ceneri in oggetti o altri materiali.
Per concludere, in Italia le ceneri si possono conservare presso la residenza dell’affidatario, possono essere dispersi in spazi aperti o al cimitero, in luoghi preposti. Il Giardino dei Ricordi ne è un esempio di rara bellezza, dove la natura accompagna e conforta i cari del defunto in un momento così delicato.