Testamento biologico
Dopo aver creato non poche discussioni, da gennaio 2018 il testamento biologico è finalmente diventato un diritto tutelato dalla legge. Le domande che gravitano attorno a questa tematica sono però ancora moltissime. Come scriverlo? A chi consegnarlo? È modificabile? In questo articolo cercheremo di dare delle risposte per avere una maggiore chiarezza sull’argomento.
DAT e testamento biologico: cosa sono?
La legge 219/17, entrata in vigore nel gennaio 2018, integra ed amplia leggi già esistenti in tema di trattamenti sanitari. Tra questi ampliamenti, uno dei più importanti riguarda le DAT, quindi le “Disposizioni Anticipate di Trattamento“, cioè delle specifiche istruzioni inerenti le cure e i trattamenti sanitari che si intende ricevere o meno nell’ipotesi si fosse impossibilitati a prendere decisioni per sè stessi. In sostanza, stiamo parlando del perno centrale del testamento biologico.
Il testamento biologico, definito anche biotestamento, è il documento dove una persona può indicare anticipatamente le sue disposizioni di trattamento e tra queste, vengono incluse anche la volontà di essere o meno sottoposti a nutrizione e/o idratazione artificiale.
Testamento biologico: chi può farlo e dove depositarlo?
Il testamento biologico può essere fatto da qualsiasi persona maggiorenne, in pieno possesso delle proprie facoltà. Le DAT che vanno a costituire il testamento biologico, possono essere manifestate in tre modi:
• Mediante atto pubblico notarile. È opportuno ricordare che in questa situazione si rendono necessari due testimoni per l’autenticazione del documento.
• Mediante scrittura privata. In questo caso un notaio dovrà autenticare il documento.
• Mediante scrittura privata che sarà poi consegnata al proprio comune di residenza all’Ufficio di Stato Civile.
Come prevede la legge, prima che le disposizioni vengano rese ufficiali, è obbligatorio informarsi circa le conseguenze che tali scelte possono comportare. Nel caso la persona che intende redigere il testamento fosse impossibilitata alla firma dello stesso, può essere ritenuta oppure una nota con dispositivi che permettano di comunicare. È valida anche una videoregistrazione.
È opportuno specificare che il testamento biologico può essere revocato o semplicemente modificato in qualsiasi momento. Tale documento viene iscritto nel registro apposito del Comune di residenza. Nel caso questo ne fosse sprovvisto, l’iscrizione andrà fatta nel registro regionale elettronico. È nei programmi del Governo anche la creazione di un registro nazionale.
Come accertarsi che venga rispettato il testamento biologico?
Per accertarsi che il testamento biologico venga realmente rispettato, si può nominare una persona, definita fiduciario, a cui affidare le disposizioni. Tale persona potrà quindi farle rispettare, ma non è obbligata ad accettare l’incarico. Nel caso lo facesse invece, riceverà una copia del documento e di contro dovrà apporre la sua firma sull’impegno preso. La figura del fiduciario può essere sostituita in qualsiasi momento.
Cosa deve contenere un testamento biologico?
Il biotestamento può essere redatto per conto proprio oppure si può fare ricorso a modelli precompilati. Tali modelli sono facilmente reperibili presso le associazioni che si occupano dei temi come quello della fine della vita.
Il documento deve necessariamente contenere:
• I dati anagrafici personali.
• Consenso informato ed eventuali fiduciari. Come anticipato, è possibile indicare delle figure fiduciarie che possano accertarsi venga attuato il biotestamento.
• Consenso o rifiuto a ricevere le cure e i trattamenti sanitari. Andrà quindi indicato quali sono i trattamenti che si rifiutano e quelli che si accettano. Tra questi troviamo la ventilazione meccanica, idratazione e alimentazione assistita, ecc…