come avviene la cremazione

Come avviene la cremazione

Negli ultimi anni anche nel nostro Paese si è diffusa ampiamente la scelta consapevole di praticare la cremazione come atto d’amore nel rispetto della volontà del proprio congiunto. Normalmente si crede che il processo della cremazione riduca, attraverso il fuoco, il corpo del defunto in cenere finissima, ma non è esattamente così. Infatti, si tratta di un processo articolato e costituito da vari passaggi che trasforma il corpo prima in frammenti ossei e poi, attraverso ulteriori accortezze, in cenere pura costituita soprattutto da fosfati di calcio, sali di sodio e potassio.
È ormai sempre più frequente trovare, nelle aree cimiteriali o nelle loro immediate vicinanze, strutture dotate di un forno crematorio; vediamo, quindi, quali sono i passaggi principali di questa pratica alternativa all’inumazione e alla tumulazione per conoscerla meglio ed essere pienamente consapevoli di un’eventuale scelta futura in tal senso.
L’elemento centrale della struttura è, ovviamente, il forno in cui verrà posta la bara con il defunto che è costituito da due parti sovrapposte, ognuna con una sua specifica funzione e divise da una grata in materiale refrattario.

cremazione

INSERIMENTO DELLA BARA NEL FORNO CREMATORIO
La bara viene posta su una superficie piana e, attraverso delle guide metalliche, viene trasportata all’interno della parte superiore del forno dove avverrà la sua combustione, insieme al corpo, attraverso due metodi diversi: alcuni forni prevedono l’uso diretto delle fiamme, altri svolgono la loro funzione attraverso l’arroventamento delle pareti costituite da resistenze elettriche o da bruciatori a gas. In entrambi i casi la temperatura che si produce all’interno del forno è elevatissima, in genere compresa tra i 900°C e i 1000°C, e si mantiene tale per tutta la durata del processo grazie anche ad un sistema di ventilazione che, attraverso l’ossigeno che produce, mantiene viva la combustione. I gas prodotti vengono purificati da un sistema di scarico che elimina i cattivi odori e, durante questa fase, la bara e il corpo vengono ridotti in frammenti, polveri e ossa calcificate: questi componenti cadono nella parte inferiore del forno dove completeranno la loro combustione.

FASE DI RAFFREDDAMENTO
Tutta la fase di combustione, che può durare fino a tre ore, viene costantemente tenuta sotto controllo da un addetto alla cremazione che, attraverso appositi spioncini, verifica che tutto si svolga nel modo corretto e senza imprevisti. Finito il processo di combustione, l’addetto può schiacciare ulteriormente i pezzi che non si sono del tutto cremati e, in seguito, spinge i resti verso una zona di raffreddamento dove resteranno fino a quando raggiungeranno la temperatura dell’ambiente circostante. Durante la fase di raffreddamento, i resti vengono posti al di sopra di una specie di setaccio meccanico che, vibrando, separa le polveri più sottili dai resti solidi. All’interno di questi ultimi possono esserci anche oggetti estranei al corpo del defunto che il fuoco non è riuscito a dissolvere come, ad esempio, i chiodi e le cerniere che componevano la bara, apparecchi e protesi dentali, viti chirurgiche e protesi. Tutti questi residui metallici che non fanno parte della reale essenza fisica del corpo vengono raccolti tramite potenti calamite, mentre, se il defunto possedeva dei dispositivi meccanici, come un pacemaker, essi vengono rimossi prima della cremazione perché, con il calore elevato, potrebbero esplodere e danneggiare l’intero impianto di combustione.

L’USO DEL CREMULATOR
Durante il passaggio successivo i frammenti delle ossa vengono inseriti all’interno di un macchinario chiamato Cremulator che ha il compito di polverizzarli ulteriormente fino a trasformarli in una sabbia dalla consistenza molto fine, omogenea e pastosa. Inoltre, alla fine di tutto il processo le ceneri risulteranno prive di qualsiasi forma di batteri o impurità, pronte per essere raccolte in un apposita urna da consegnare ai parenti del defunto.

SPOSTAMENTO DEI RESTI ALL’INTERNO DELL’URNA FUNERARIA
Le urne che raccolgono le ceneri possono essere di diversi materiali o forme e, una volta consegnate ai parenti del defunto e in base alle volontà di quest’ultimo o alle norme vigenti nel territorio in cui è avvenuta la cremazione, potranno essere conservate al cimitero, in casa, disperse nell’ambiente o, nel caso si trovino all’interno di un’urna biologica, poste sotto terra per alimentare la nascita di un nuovo albero.
Per quanto riguarda la dispersione delle ceneri, solo di recente il nostro Paese ha concesso questa opzione, se era la volontà esplicita del defunto, e solo in aree naturali lontane dai centri abitati e, nel caso la dispersione avvenisse in mare, ad oltre mezzo miglio dalla costa.